Ecco la prima intervista di Daimon a un editore.
Cominciamo con una piccola ma raffinata e attivissima casa editrice romana, parlandone con la sua fondatrice e direttore editoriale, Laura Pacelli.
Graphofeel Edizioni è una casa
editrice indipendente, non EAP, fondata nel 2009 con sede a Roma.
Vanta un catalogo di circa quarantasei
titoli di narrativa e saggistica italiana.
La Casa editrice punta a una
valorizzazione del patrimonio storico e culturale italiano, sia
attraverso la riproposta di best
sellers italiani della
prima metà del secolo scorso sia attraverso la pubblicazione di
romanzi storici ambientati in momenti topici della storia italiana:
Le chajim,
di Roberto Fiorentini, dipana il racconto nel ghetto di Roma alla
fine del Settecento, Nigravulpe
di Leonilde Bartarelli tesse una rocambolesca vicenda che si svolge
nelle campagne senesi lungo la via Francigena attorno all’anno
Mille; Stella Stollo sviluppa l’avvincente thriller de I delitti della Primavera
nella Firenze del Rinascimento; e infine Il Baronedell’Alba di Stefano
Valente racconta le incredibili peripezie di Francesco Santamaria di
Caloria in Sicilia, in piena epoca illuminista.
Tra le pubblicazioni del 2016 si
segnalano, inoltre, la guida bilingue di Roma per disabili Vadoa Roma – Going to Rome e
la biografia romanzata dell’imprenditrice italiana Luisa Spagnoli
La signora dei Baci,
di Maria Letizia Putti e Roberta Ricca, che ha avuto un’ottima
accoglienza presso il pubblico dei lettori.
Graphofeel Edizioni svolge
un’operazione di scouting
proponendo scrittori esordienti attenti alle tematiche della società
digitale, come Giulia La Face (autrice di SocialMum) e Luca Colombo (del
quale è appena uscito Caccia al morto).
La Graphofeel Edizioni cura in modo
particolare la grafica dei propri volumi ora affidata a un giovane
artista italiano contemporaneo, Carlo Vignapiano.
D - Come e perché nasce la tua casa
editrice?
L.P. - La Graphofeel edizioni nasce nel 2009
da un’idea di Stefania De Matola, una collega grafologa, che mi
propose di tentare di creare una piccola casa editrice indipendente
che si occupasse di grafologia e non fosse a pagamento. Con il
passare del tempo la Graphofeel ha cambiato soci (attualmente il mio
socio è Antonio Perri) e interessi: ora pubblichiamo soprattutto
romanzi storici e, più in generale, narrativa italiana. Siamo
inoltre molto attenti ai temi dell’esclusione sociale e della
marginalità.
D - Il panorama editoriale italiano è
molto frammentato e difficile, qual è la tua/vostra esperienza,
quali sono le difficoltà che avete incontrato e le soluzioni che
avete trovato?
L.P. - La
nostre esperienza è credo simile a quella di tanti altri piccoli
editori. Il mercato lo “fanno” le grandi case editrici, è
praticamente impossibile inserirvisi in maniera significativa, anche
per la collusione dei media che è veramente scandalosa. Io,
tuttavia, credo ancora fortemente che si debba partecipare anche
quando non si ha nessuna possibilità di vincere, ribellandosi al
principio di necessità in favore della libertà di scegliere anche
ciò che non ci conviene. Per quanto riguarda le nostre strategie,
distribuiamo tramite distributori regionali e direttamente in alcune
librerie di fiducia. Tutti i nostri titoli sono disponibili anche in
e-book e dal prossimo mese cominceremo a immettere sul mercato
italiano i nostri romanzi storici tradotti in lingua inglese. Il
primo è I delitti della Primavera, che uscirà con il titolo: The
Botticelli killings Murders
and mysteries in Renaissance Florence.
D - In Italia tutti scrivono, pochissimi
leggono. Gli editori pubblicano, ma leggono? Insomma, cosa ti piace
leggere?
L.P. - Leggo di tutto, anche se finisco per
leggere soprattutto i manoscritti che ci vengono inviati per una
valutazione. Da giovane leggevo narrativa, e in maniera onnivora. Da
ragazzina mi annoiavo spesso, ero fisicamente pigra e introversa:
chiedevo in continuazione a mia madre libri da leggere, che divoravo
compulsivamente. Un giorno la mia mamma, stufa di comperarmi libri
per ragazzi, all’età di nove anni mi diede da leggere I
Buddenbrook. Ne rimasi
folgorata e di lì nacque la mia imperitura passione per Thomas Mann.
Oggi leggo soprattutto saggistica su tematiche relative alle
neuroscienze, che mi intrigano e sembrano offrire quelle risposte (e
porre quelle domande) un tempo appannaggio della filosofia.
D - Tra i libri che avete pubblicato
consigliane tre, possibilmente per ragioni differenti e per lettori
di varie età.
L.P. - Non è facile, perché un editore
appassionato i libri che pubblica tende ad amarli tutti… In ogni
caso ci sono testi ai quali sono più affezionata, per il modo in cui
mi ci sono imbattuta o per le sensazioni che ha destato in me la
prima lettura o ancora per le reazioni che il nostro pubblico di
lettori ha mostrato di avere leggendolo. Citerei Il vicolo delle
lettere ribelli di Pasquale De Cario come romanzo per ragazzi tra i
10-14 anni: racconta la storia di un ragazzino dislessico nella
Napoli degli anni ’70 con uno stile impeccabile e grande
partecipazione emotiva. Alle signore (e a i signori) che amano
leggere biografie e credono nella possibilità di operare nella
realtà con successo, consiglierei un libro che ha avuto un ottimo
successo commerciale La signora dei Baci di Maria Letizia Putti e
Roberta Ricca, che racconta in chiave romanzesca la vita
appassionante di Luisa Spagnoli, la donna che ha fatto la fortuna
della Perugina. Infine, a chi vuole leggere un libro veramente
avvincente ed ama la raffinatezza della scrittura, apprezzandone le
sfumature linguistiche, segnalo Il Barone dell’Alba di Stefano
Valente, un romanzo storico rocambolesco e sentimentale, cupo e
poetico assieme.
D - Libro cartaceo o ebook?
L.P. - Io per questioni anagrafiche amo il
cartaceo, ma sono fermamente convita che il futuro dei libri sia
nell’e-book.
D - Nel vostro catalogo ci sono molti
libri di esordienti, qual è la vostra strategia di scouting
e come può un autore proporre un proprio testo, ma anche e
soprattutto: cosa non deve fare per non essere automaticamente
scartato?
L.P. - Per prima cosa uno scrittore che si
rivolge a Graphofeel deve dimostrare di conoscere il nostro catalogo;
poi rivolgersi a noi in maniera diretta, senza inviare complesse
lettere di presentazione. Le semplicità è sempre un ottimo
biglietto da visita.
(intervista di Francesco Randazzo)
Laura Pacelli è nata a Roma nel 1961. Laureata in Filosofia e Psicologia Clinica, Master biennale della Rai per autori televisivi, grafologa, per venticinque anni ha lavorato come regista e autore televisivo per Rai, Sat 2000 e Endemol. Ha realizzato diversi reportage in Etiopia, Kenia, Mozambico e Cina, è stata tra i registi di programmi di punta come Il Grande Fratello (1 e 2 edizione), Chi l’ha visto, Techetè. Insegna Story telling nei Master Asvi, e dal 2009 è il direttore editoriale di Graphofeel edizioni.