«Non c'è nulla di sorprendente come la vita. Tranne lo scrivere.» (Ibn Zerhani)

«La lettura rende un uomo completo, la conversazione lo rende agile di spirito e la scrittura lo rende esatto.» (Francis Bacon)

«Si legge quello che piace leggere, ma non si scrive quello che si vorrebbe scrivere, bensì quello che si è capaci di scrivere.» (Jorge Luis Borges)

martedì 27 settembre 2016

Intervista a Laura Pacelli - Graphofeel Edizioni

Ecco la prima intervista di Daimon a un editore. 
Cominciamo con una piccola ma raffinata e attivissima casa editrice romana, parlandone con la sua fondatrice e direttore editoriale, Laura Pacelli.




Graphofeel Edizioni è una casa editrice indipendente, non EAP, fondata nel 2009 con sede a Roma.
Vanta un catalogo di circa quarantasei titoli di narrativa e saggistica italiana.
La Casa editrice punta a una valorizzazione del patrimonio storico e culturale italiano, sia attraverso la riproposta di best sellers italiani della prima metà del secolo scorso sia attraverso la pubblicazione di romanzi storici ambientati in momenti topici della storia italiana: Le chajim, di Roberto Fiorentini, dipana il racconto nel ghetto di Roma alla fine del Settecento, Nigravulpe di Leonilde Bartarelli tesse una rocambolesca vicenda che si svolge nelle campagne senesi lungo la via Francigena attorno all’anno Mille; Stella Stollo sviluppa l’avvincente thriller de I delitti della Primavera nella Firenze del Rinascimento; e infine Il Baronedell’Alba di Stefano Valente racconta le incredibili peripezie di Francesco Santamaria di Caloria in Sicilia, in piena epoca illuminista.
Tra le pubblicazioni del 2016 si segnalano, inoltre, la guida bilingue di Roma per disabili Vadoa Roma – Going to Rome e la biografia romanzata dell’imprenditrice italiana Luisa Spagnoli La signora dei Baci, di Maria Letizia Putti e Roberta Ricca, che ha avuto un’ottima accoglienza presso il pubblico dei lettori.
Graphofeel Edizioni svolge un’operazione di scouting proponendo scrittori esordienti attenti alle tematiche della società digitale, come Giulia La Face (autrice di SocialMum) e Luca Colombo (del quale è appena uscito Caccia al morto).
La Graphofeel Edizioni cura in modo particolare la grafica dei propri volumi ora affidata a un giovane artista italiano contemporaneo, Carlo Vignapiano.



D - Come e perché nasce la tua casa editrice?

L.P. - La Graphofeel edizioni nasce nel 2009 da un’idea di Stefania De Matola, una collega grafologa, che mi propose di tentare di creare una piccola casa editrice indipendente che si occupasse di grafologia e non fosse a pagamento. Con il passare del tempo la Graphofeel ha cambiato soci (attualmente il mio socio è Antonio Perri) e interessi: ora pubblichiamo soprattutto romanzi storici e, più in generale, narrativa italiana. Siamo inoltre molto attenti ai temi dell’esclusione sociale e della marginalità.

D - Il panorama editoriale italiano è molto frammentato e difficile, qual è la tua/vostra esperienza, quali sono le difficoltà che avete incontrato e le soluzioni che avete trovato?

L.P. - La nostre esperienza è credo simile a quella di tanti altri piccoli editori. Il mercato lo “fanno” le grandi case editrici, è praticamente impossibile inserirvisi in maniera significativa, anche per la collusione dei media che è veramente scandalosa. Io, tuttavia, credo ancora fortemente che si debba partecipare anche quando non si ha nessuna possibilità di vincere, ribellandosi al principio di necessità in favore della libertà di scegliere anche ciò che non ci conviene. Per quanto riguarda le nostre strategie, distribuiamo tramite distributori regionali e direttamente in alcune librerie di fiducia. Tutti i nostri titoli sono disponibili anche in e-book e dal prossimo mese cominceremo a immettere sul mercato italiano i nostri romanzi storici tradotti in lingua inglese. Il primo è I delitti della Primavera, che uscirà con il titolo: The Botticelli killings Murders and mysteries in Renaissance Florence.

D - In Italia tutti scrivono, pochissimi leggono. Gli editori pubblicano, ma leggono? Insomma, cosa ti piace leggere?

L.P. - Leggo di tutto, anche se finisco per leggere soprattutto i manoscritti che ci vengono inviati per una valutazione. Da giovane leggevo narrativa, e in maniera onnivora. Da ragazzina mi annoiavo spesso, ero fisicamente pigra e introversa: chiedevo in continuazione a mia madre libri da leggere, che divoravo compulsivamente. Un giorno la mia mamma, stufa di comperarmi libri per ragazzi, all’età di nove anni mi diede da leggere I Buddenbrook. Ne rimasi folgorata e di lì nacque la mia imperitura passione per Thomas Mann. Oggi leggo soprattutto saggistica su tematiche relative alle neuroscienze, che mi intrigano e sembrano offrire quelle risposte (e porre quelle domande) un tempo appannaggio della filosofia.

D - Tra i libri che avete pubblicato consigliane tre, possibilmente per ragioni differenti e per lettori di varie età.

L.P. - Non è facile, perché un editore appassionato i libri che pubblica tende ad amarli tutti… In ogni caso ci sono testi ai quali sono più affezionata, per il modo in cui mi ci sono imbattuta o per le sensazioni che ha destato in me la prima lettura o ancora per le reazioni che il nostro pubblico di lettori ha mostrato di avere leggendolo. Citerei Il vicolo delle lettere ribelli di Pasquale De Cario come romanzo per ragazzi tra i 10-14 anni: racconta la storia di un ragazzino dislessico nella Napoli degli anni ’70 con uno stile impeccabile e grande partecipazione emotiva. Alle signore (e a i signori) che amano leggere biografie e credono nella possibilità di operare nella realtà con successo, consiglierei un libro che ha avuto un ottimo successo commerciale La signora dei Baci di Maria Letizia Putti e Roberta Ricca, che racconta in chiave romanzesca la vita appassionante di Luisa Spagnoli, la donna che ha fatto la fortuna della Perugina. Infine, a chi vuole leggere un libro veramente avvincente ed ama la raffinatezza della scrittura, apprezzandone le sfumature linguistiche, segnalo Il Barone dell’Alba di Stefano Valente, un romanzo storico rocambolesco e sentimentale, cupo e poetico assieme.

D - Libro cartaceo o ebook?

L.P. - Io per questioni anagrafiche amo il cartaceo, ma sono fermamente convita che il futuro dei libri sia nell’e-book.

D - Nel vostro catalogo ci sono molti libri di esordienti, qual è la vostra strategia di scouting e come può un autore proporre un proprio testo, ma anche e soprattutto: cosa non deve fare per non essere automaticamente scartato?

L.P. - Per prima cosa uno scrittore che si rivolge a Graphofeel deve dimostrare di conoscere il nostro catalogo; poi rivolgersi a noi in maniera diretta, senza inviare complesse lettere di presentazione. Le semplicità è sempre un ottimo biglietto da visita.


(intervista di Francesco Randazzo)





Laura Pacelli è nata a Roma nel 1961. Laureata in Filosofia e Psicologia Clinica, Master biennale della Rai per autori televisivi, grafologa, per venticinque anni ha lavorato come regista e autore televisivo per Rai, Sat 2000 e Endemol. Ha realizzato diversi reportage in Etiopia, Kenia, Mozambico e Cina, è stata tra i registi di programmi di punta come Il Grande Fratello (1 e 2 edizione), Chi l’ha visto, Techetè. Insegna Story telling nei Master Asvi, e dal 2009 è il direttore editoriale di Graphofeel edizioni.


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