«Non c'è nulla di sorprendente come la vita. Tranne lo scrivere.» (Ibn Zerhani)

«La lettura rende un uomo completo, la conversazione lo rende agile di spirito e la scrittura lo rende esatto.» (Francis Bacon)

«Si legge quello che piace leggere, ma non si scrive quello che si vorrebbe scrivere, bensì quello che si è capaci di scrivere.» (Jorge Luis Borges)

lunedì 21 marzo 2016

La stanza del presepe




Piccolo gioiellino di narrativa “La stanza del presepe” di Angelo Di Liberto, che attraverso lo sguardo infantile di un ragazzino, Giovanni Falcone, non ancora giudice, non ancora martire, ma già pervicace e ostinato, ci conduce nella temperie della paura soffusa e penetrante di una Palermo attanagliata dalla mafia. Il simbolismo del presepe, il cui equilibrio del bene è minacciato dalla statuina del cattivo, è semplice ma efficacissimo. La paura e il coraggio del piccolo Giovanni sono nostri; la spada di legno che impugna ne fa un piccolo Don Chisciotte determinato e tenero. Il finale, onirico e profetico, oltrepassa la vita e la morte, verso la speranza, attraverso la memoria e la testimonianza. 
Da leggere e da seguire, visto che l’autore, Angelo Di Liberto, dal libro ha tratto un bel laboratorio di lettura e riflessione per le scuole, per parlare di mafia e giustizia ai bambini, attraverso il racconto della storia del protagonista, loro coetaneo. Un bell’esempio di cultura viva, che va oltre la pagina scritta.
Di Liberto è anche il fondatore di un famoso gruppo di lettura “Billy, il vizio di leggere”, che promuove la lettura critica e consapevole, fuori dai canoni del mainstream commerciale dell’editoria e che di recente ha lanciato una bella inziativa di lettura per la promozione di libri di qualità esclusi dai grandi giri editoriali: "Modus Legendi" i lettori scelgono la qualità; la sfida è quella di portare ogni volta, uno di questi libri in classifica nazionale, attraverso l’acquisto mirato e simultaneo di 3000 lettori! Un bell’esempio di uso virtuoso dei social, che possono diventare mezzi validissimi per incidere, o almeno tentare, con passione e coscienza, sulla realtà. Questa è la cultura che ci piace, quella che smuove, agita, critica e propone nuovi modelli culturali, dinamici, mai pedissequi. 
Che poi tutto questo parta da un siciliano attento e intelligente, che vive nella nostra difficile Isola, è un doppio motivo d’orgoglio.

(francesco randazzo)


di Angelo Di Liberto
Duepunti edizioni


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